Berlusconi: sto (ancora) riflettendo sul referendum e Conte è un fallimento

Con un collegamento telefonico da Arcore con ‘Agorà estate’ su Rai3, Silvio Berlusconi ha annunciato di stare ancora riflettendo sul suo voto per il referendum, dichiarando inoltre che militanti ed eletti avranno la libertà assoluta di scelta.

Poi Berlusconi ha detto: “Posso dire che sono molto perplesso su questo referendum. E’ un taglio che non si inquadra in una riforma complessiva. Quale risultato dovrebbe indurre Conte a dimettersi? Questo governo, che non rappresenta la maggioranza degli italiani, dovrebbe dimettersi indipendentemente dal risultato delle regionali”.

Il “cavaliere senza cavallo” prosegue nel suo spot elettorale affermando: “Il fallimento del governo Conte, del resto, è sotto gli occhi di tutti noi. Di fronte all’emergenza economica conseguente alla pandemia, non ha saputo adottare nessuna adeguata strategia di intervento per sostenere le imprese, il lavoro e i consumi. Non solo la crisi sta deprimendo in modo grave il comparto produttivo, ma non si vede traccia di una strategia per superare l’emergenza”. Poi chiude dicendo che le regionali di sicuro confermeranno che il centrodestra è attualmente la maggioranza degli italiani”.

Bene, insomma un discorso da grande statista! Ancora sta riflettendo sul voto, il governo Conte è un fallimento, e le regionali conclameranno il centrodestra… Come contraddire un anziano che ha le sue convinzioni? Sarebbe come togliere le caramelle ad un bambino. Quindi auguriamo giorni felici a lui e a tutti quelli che credono che la befana passerà anche quest’anno a portar doni ai bimbi buoni.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!