Emirati Arabi. Lanciata la sonda AL-AMAL per il Pianeta Rosso

– Articolo di Patrizia Fabbrocino –

Un progetto da 200 milioni di dollari in cui gli Emirati Arabi Uniti hanno dato il via alla loro prima missione su Marte lunga ben due anni.

Dopo giorni di rinvio a causa delle condizioni climatiche non favoreli finalmente è stata “spedita” dalla Stazione del Centro spaziale sita nel sud-ovest del Giappone. La sonda HOPE (Al Amal), il cui nome sta a significare speranza, nella lingua araba. La sua forma è molto semplice e simile ad un satellite meteo. Il suo lancio è stato perfetto e spettacolare e non ha riscontrato alcuna tipo di problema.

“E stato bellissimo”, scrive in un post sul social Twetter, MHI Launch Services.
Questa è una missione di assoluta importanza per gli Emirati Arabi Uniti ed impiegherà circa sette mesi, nello specifico 493,5 milioni di chilometri, prima che H2a Rocket, questo il nome della sonda che raggiungerà la destinazione prefissata su Marte, nel Febbraio 2021. Ed avverrà in concomitanza del cinquantesimo anniversario dell’unione degli Emirati.

L’obiettivo di questa missione è raccogliere quanti più dati possibili per captare, scoprire l’esistenza di forme di vita e scoprire tracce di stato liquido, ossia acqua, ma prevede inoltre di studiare in modo dettagliato con tecnologie molto avanzate l’intero pianeta Marte. Cercherà di trovare risposte a molte cause associate a questo, per citarne una – quale causa scatenante ha fatto sì che, l’atmosfera di questo pianeta così misterioso ed affascinante, si sia assottigliata in maniera tale da non permettere la formazione di acqua.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno una storia molto giovane riguardo alle missioni spaziali, infatti solo nel 2009 venne lanciata nello spazio la prima sonda; a distanza di cinque anni venne realizzata l’Agenzia Spaziale e nel 2019 ci fu il primo astronauta a raggiungerla.

Patrizia Fabbrocino

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!