Imminente lo sblocco del Canale di Suez

Nelle prossime ore probabilmente le operazioni di disincagliamento del portacontainer Ever Given, dovrebbero andare a buon fine.
Lo ha annunciato l’Authority del Canale di Suez. Ultimate le fasi del dragaggio si passerà al rimorchio dell’enorme imbarcazione che da giorni fa da tappo al passaggio attraverso il Canale.

Le attività operative presentano comunque una certa complessità e si dovranno sicuramente fare vari tentativi, che potrebbero anche non essere efficaci. Si lavora da martedì per sbloccare l’importante collegamento marittimo tra Asia ed Europa.

L’ammiraglio Osama Rabie, il Capo dell’Autorità ha descritto sulla propria pagina Facebook, l’inizio delle manovre per il traino.
“Avverrà con nove giganteschi rimorchiatori, in testa ai quali ci sono il ‘Baraka  e l’Ezzat Adel”.
Il traino della Ever Given può adesso essere effettuato, sono terminate infatti le operazioni di dragaggio attorno alla prua della nave, compiute dalla draga Mashour.

Rabie ha inoltre specificato che le manovre di traino implicano la necessità di diversi fattori aggiuntivi. Saranno importanti, per esempio, la direzione del vento e l’alta o la bassa marea.
E un processo particolare con diverse complessità e si deve mettere in conto la possibilità di dover operare diversi tentativi.

Articolo pubblicato dall’autore su ifattinews.it

 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!