La Ue propone un caricabatterie universale

Caricabatterie universale

Domani, da Bruxelles arriverà la proposta di legge che introduce l’uso di un caricabatterie universale, uno standard per tutti i dispositivi mobili.
Fonti vicine alla Ue ne hanno dato l’anticipazione. L’adozione di un protocollo che preveda un punto comune di ricarica “USB-C” per l’interoperabilità tra marchi diversi. Non si tratta di un vezzo della Ue ma di una iniziativa che si colloca nell’ottica della riduzione dei “rifiuti elettronici”.

Da alcuni è già giudicata una proposta intelligente e utile, ma anche in linea con l’evoluzione, o per meglio dire, con la “transizione” ecologica. Se tale proposta dovesse essere approvata (e sembra scontato che lo sarà), i cavetti “proprietari” cesseranno di esistere. Alla Apple, ad esempio, dovranno provvedere a modificare il loro attuale sistema di cavo Lightning.

Il riflesso sul mercato dovrebbe riguardare direttamente i produttori che (non dovranno) più fornire i caricatori a corredo ad ogni apparecchio venduto, poiché gli utenti potranno continuare ad usare quello eventualmente già in loro possesso. In ogni caso questa del caricabatterie universale era una cosa che rimbalzava da anni sulle riviste specializzate e sui blog del settore telefonia. Sono moltissimi gli utenti che invocano da sempre una soluzione che sarebbe dovuta essere ovvia e adottata da tempo.

Pubblicato dall’autore su iFattiNews e InformareH24

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!