Le cose che non ti aspetti: Berlusconi difende il Rdc

Berlusconi difende il Rdc

Quelli del centrodestra, e Renzi pure, dichiarano guerra al Rdc. Lo fanno con motivazioni che seppure vacillanti, riescono a far proselitismo sulle coscienze sopite e cieche di alcuni italiani, persuadendoli che sia giusto.

Poi arriva una dichiarazione, proprio da quel centrodestra che demonizza la misura, nella quale si fa ammissione dell’importanza del sostegno di Stato a chi altrimenti non ce la farebbe proprio. Arriva da quella parte del centrodestra, per così dire moderata, rispetto alle posizioni intransigenti di “meloniano” pensiero, e di quelle decisamente manipolatorie della realtà, di appartenenza leghista.

La sorpresa inattesa

Il direttore del Tempo, Franco Bechis ha intervistato Silvio Berlusconi su questo tema e su altro. Il leader di Forza Italia ha tutto sommato sorpreso affermando che il Reddito di cittadinanza sia andato finalmente a contrastare le situazioni di povertà. Precisa inoltre che gli importi finiti a disonesti che non ne avevano diritto, sono poca cosa rispetto all’azione positiva che la Misura ha prodotto.

Coscienza o strategia?

Una botta che non ti aspetti. E subito il pensiero va alla ricerca di cosa ci sia sotto, poiché il fido Tajani non perde occasione per sparare a zero contro il Rdc. Forse Berlusconi ha avuto un guizzo di onestà morale, sostengono i puri. Mentre i più avvezzi alla dietrologia politica, prefigurano già l’effetto jolly che il signor B ora senz’altro tirerà fuori.

L’equazione matematica che ne deriva è che, almeno su questo tema, Berlusconi sta al centrosinistra come Renzi sta al centrodestra.

Per adesso prendiamo per buono quanto sostenuto dal “padre” di Forza Italia, una componente del centrodestra, che va in ogni caso a inquinare l’assunto di questo “blocco politico”. Per lo meno destabilizzandone il pensiero fortemente critico verso il Reddito di cittadinanza. Nei prossimi giorni potremo valutare se questa dichiarazione sia figlia di una sottile strategia e se attenga ad un accesso di coscienza e di obiettività.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!