Meglio non fare incazzare un giornalista. Ecco perché

Il mondo dei social, fa incrociare gente che probabilmente avrebbe scarse possibilità di conoscersi nella vita reale. Capita di allacciare “amicizie” con persone affini al nostro pensiero generale, ma anche con chi da esso differisce per alcuni tratti.

Leggendo le notifiche che arrivano a noi utenti ci si imbatte in post divertenti, severi, ironici e anche in pensieri e risposte che alcuni si sentono di esternare. I più interessanti, a mio parere, sono quelli dove un contenzioso dibattuto da altri amici, assurge a materia di interesse generale, di informazione!

Mi è capitato oggi di leggere un post pubblicato dall’amico Paolo Di Mizio, un giornalista tra i più conosciuti in Italia, noto anche per essere uno che non si nasconde dietro ad un dito e non si appiattisce al volere di certi editori.
Il giornalista, ha risposto pubblicamente sul proprio profilo ad una sua amicizia in Facebook, e lo ha fatto in maniera esaustiva, in merito alla materia che evidentemente stavano dibattendo, e che ignoro, ma che intuisco facilmente leggendo la risposta di Paolo Di Mizio.

Il suo commento pubblico, riporta cifre e dati, e indica le fonti dove questi sono ricavati. Disquisisce su opportunismi e critiche, nonché su strumentalizzazioni che alcuni di noi attuano, recando danno e diffondendo disinformazione.

Ho creduto quindi che questa risposta resa pubblicamente nel social, non debba andare perduta, seppellita dalla valanga di post che andranno via via a relegarla nel dimenticatoio. I contenuti sono interessanti e le informazioni sono costituite da dati che appunto sono di utilità generale e che magari, possono essere sfuggite ad alcuni.

Pubblico a seguire il post integrale

Risposta a un’amica protoleghista.

Cara F., nel tuo stupefacente j’accuse ti sei dimenticata di dire che non sono ancora arrivati i ristori alle popolazioni del Belice per il terremoto del 1968. Controlla, è la verità. Ed è sicuramente colpa di Conte. Il tuo cahier de doléances contro il governo Conte è avvilente: pur di diffamare il premier uscente hai raschiato il barile del peggio del peggio delle fesserie che dice Salvini, ovviamente sempre senza uno straccio di prova, diciamo “à la Trump”. Mi limito ai fatti basilari:

— 1) RISTORI: In Italia il volume di aiuti e ristori, in proporzione al PIL, è secondo quasi solo a quello della Germania e, in quanto a velocità di erogazione, è superiore alla Germania.
<< Nella classifica dei ristori ad aziende e lavoratori in crisi per la pandemia, la Germania è prima in Europa, con il 28,9% del Pil. Seconda è la Spagna (20%), terza l’Italia (17%) e quarta la Francia (13,7%). Fuori dall’Ue, gli Stati Uniti si attestano al 14,2%.
Anche per la rapidità delle erogazioni, l’Italia è nel gruppo di testa. Prima è sempre la Germania, con 8 giorni per dare il via alle prime misure (attenzione: le prime misure). La Francia ha impiegato 13 giorni, la Spagna 19 e l’Italia 23. Però c’è anche l’altra faccia della medaglia: in Germania l’erogazione è partita rapidamente (entro 8 giorni) ma si è anche incagliata presto, tanto che a oggi solo l’8% dei fondi statali è stato realmente distribuito, mentre la maggiore distribuzione degli aiuti in Europa, ad oggi, è stata quella italiana>> – Fonte: Corriere della sera, 24 gennaio 2021, che ha elaborato i dati della Federazione autonoma dei bancari italiani (Fabi).

— 2) EDILIZIA Il superbonus 110% sulla casa (invenzione italiana) ha rimesso in moto il settore strategico dell’edilizia che era a terra: “Da dicembre a fine gennaio il valore dei cantieri aperti è passato da 537 milioni a 2,96 miliardi” (Corriere della sera 9 Feb. 2021) e l’industria edilizia sta creando in fretta posti di lavoro tanto che “deve formare al più presto 20-30 mila capicantiere, e poi servono alcune decine di migliaia di manovali” (ibidem, Corriere, stessa data).

— 3) EXPORT “(…) ciò ha consentito che il calo del Pil 2020, pur ampio (-8,8%), non fosse delle proporzioni indicate dai tanti professionisti della sventura che popolano i talk show. Ma non è finita: la grande sorpresa è stata rappresentata dall’export, che avrebbe dovuto uscire mutilato dal blocco della mobilità, e invece è addirittura cresciuto dell’1,1% tra il novembre ‘19 e quello successivo” – Dario Di Vico, Corriere della sera,10 feb. 2021.

— 4) INDUSTRIA E COMMERCIO Confindustria e Confcommercio nei giorni scorsi hanno chiesto a Draghi di confermare tutte le misure economiche del governo Conte. (Fonte: Ansa e altre agenzie, adesso non ho tempo di cercare le date). In sostanza ammettono implicitamente che meglio di quello che ha fatto Conte non si poteva fare. E ho detto “Confindustria e Confcommercio”, che erano aprioristicamente ostili al governo Conte.

— 5) SCUOLA per le tanto disprezzate politiche sulla scuola, ecco cosa dice il nuovo ministro dell’Educazione Bianchi: “Il lavoro della Azzolina? E’ stato massiccio e importante: ripartirò da lì”. “Lucia Azzolina che vedrò martedì ha lavorato moltissimo. Le dirò di più: ho l’impressione che non abbiamo messo abbastanza in evidenza quello che tutta la scuola italiana sta facendo.”. Il Fatto quotidiano online 14 febbraio 2021.

— 6) VACCINAZIONI: Fino a dieci giorni fa, prima che iniziassero i ritardi di Pfizer e AstraZeneca, l’Italia era leader in Ue per numero di vaccinazioni eseguite in proporzione alla popolazione. In numeri assoluti, in Italia “sono state vaccinate ad oggi 3 milioni di persone, di cui un milione ha già avuto anche la seconda inoculazione. In totale dunque 4 milioni di inoculazioni” (Fonte: RaiNews24 del 14 Feb. 2021). Per dire: in Francia solo 400 mila persone vaccinate, ma loro non hanno Conte quindi va bene.

Non vado avanti perché sarebbe tempo sprecato: si sa che il peggior sordo è colui che non vuole sentire. Auguri al nuovo governo a trazione leghista. Ti lascio segnalandoti un’inchiesta del quotidiano Domani sulla risposta alla pandemia e in particolare su tutte le richieste contraddittorie e talvolta negazioniste di Salvini e Meloni. Il titolo è: “La destra non può dare lezioni. Con Lega e Fratelli d’Italia sarebbe stata una strage di dimensioni inimmaginabili” – Domani, 3 novembre 2020. Leggilo, è istruttivo.

P.S. E naturalmente ti confermo quanto ti ho scritto in precedenza, ossia. “Un premier che riporta l’Italia in Europa dopo i danni fatti da Salvini e in parte da Di Maio e comunque dai sovranisti, un premier che chiude tutta l’Italia in lockdown, cosa inaudita mai fatta da alcun paese di tradizione occidentale prima di lui e che dopo di lui fanno in tutto il mondo, un premier che ottiene per LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELL’EUROPA una condivisione del debito (perché il Recovery Fund questo è), è uno che entra nella Storia della Repubblica italiana”.
Un giorno ai tuoi nipoti dovrai dire: “Io c’ero, ma non me ne accorsi”.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!