Scuole, no alle mascherine di comunità, si useranno solo mascherine chirurgiche

In base alle nuove indicazione del Comitato tecnico scientifico (Cts), in fase di elaborazione in queste ore, ci sarebbero novità per l’uso della mascherina nelle scuole.
Bocciate le ‘mascherine di comunità’, protagoniste di una recente campagna promossa dagli esperti dell’Oms sui social network.

Le scuole adotteranno dunque la linea che prevede per i ragazzi l’uso di mascherine chirurgiche. Sono state giudicate, di fatto, come in grado di garantire maggior sicurezza e soprattutto sono “usa e getta”.

Differenza tra le mascherine di comunità e quelle chirurgiche

Le mascherine chirurgiche sono quelle a uso medico, create per l’utilizzo in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Rispondono alle caratteristiche richieste dalla norma UNI EN ISO 14683-2019 e funzionano impedendo la trasmissione.

Le mascherine di comunità sono atte alla riduzione della circolazione del virus nella vita quotidiana. Non sono soggette a particolari certificazioni (come previsto dall’articolo 16 comma 2 del DL del 17 marzo 2020). Non possono essere considerate dispositivi medici e nemmeno dispositivi di protezione individuale. Le mascherine di comunità sono di fatto una misura igienica utile inicamente a ridurre la diffusione del virus Sars-CoV-2.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!