Sesso in rete. la trasgressione del terzo millennio

Articolo di Arturo Casalati

Mariti, fidanzati, single, ragazzi, uomini, anziani. La stragrande maggioranza degli uomini guardano YouPorn.
YouPorn è un sito gratuito di video pornografici. È stato creato nel 2006, e da allora i suoi utenti sono aumentati velocemente, tanto da farlo diventare uno tra i siti internet più popolari del pianeta.
Nel 2012, Milano e Roma sono state le città che hanno fatto registrare il maggior numero di contatti del pianeta.

Sono tutti maniaci sessuali?

No, assicurano gli esperti del settore: semplicemente la diffusione di internet ha abbassato la soglia del pudore.
Gli uomini sposati, conviventi o fidanzati a volte vedono YouPorn con la loro compagna, e non c’è niente di cui scandalizzarsi. I bacchettoni e le bacchettone sono ormai una minoranza e, per di più, in via di estinzione.
Il sito stesso, anche se non spiega il sistema di calcolo, dichiara che un terzo degli utenti sarebbero donne.

Prima della rete

Fino a non molto tempo fa, stiamo parlando di anni, le edicole che vendevano pubblicazioni vietate ai minorenni era considerate come dei “bunker”, dai ragazzini. Chi acquistava riviste hard-core lo faceva di nascosto.
Oggi non c’è nessun imbarazzo ad ammettere di essere frequentatori del sito in questione.
Un tempo, le mogli e le fidanzate che coglievano il compagno in “flagranza di reato” potevano arrivare anche a troncare una relazione.
Oggi non è più così: le mogli e le fidanzate sono disposte a “chiudere un occhio”.

cosa dicono gli esperti

La Dottoressa Laura Varisco, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, esperta in pornodipendenza e dipendenza da sesso spiega che “i cambiamenti della società hanno portato ad un forte mutamento del comune senso del pudore e a una grande diffusione e legittimazione della
pornografia. Internet ha abbassato la soglia del “proibito”. C’è chi guarda i filmati solo per curiosità e chi – fragile, insicuro e incapace di relazionarsi in maniera normale con una compagna reale – finisce per rovinarsi la vita. Troppo forte la paura del confronto e l’ansia da prestazione”.

Coloro che stanno veramente male, tanto da finire dallo psicologo per comportamenti ossessivo-compulsivi collegati alla visione di filmati pornografici sul web, sono costantemente in aumento. Numeri ufficiali non ce ne sono, ma solo in Italia il gruppo di autoaiuto “No alla pornodipendenza” (www.noallapornodipendenza.it), conta parecchie migliaia di iscritti.

” I più a rischio di pornodipendenza”, dice la Dottoressa Varisco, “sono gli uomini tra i 25 anni e i 45 anni, che si rivolgono allo psicoterapeuta spinti dalla vita non più sostenibile e dalla sofferenza creata intorno a sé”. (C’è chi sta 20 ore consecutive davanti al monitor, ndr).

La dottoressa spiega anche che “le donne che consumano pornografia lo fanno spesso dopo un fallimento di coppia, spinte dall’ansia che le porta a cercare di sapere di più per sentirsi all’altezza, ma poche ne abusano: preferiscono usare la rete per avviare reali incontri sessuali”.

Una ricerca del Professor Carlo Foresta, docente di Andrologia all’Università di Padova, presidente della Società di andrologia e medicina della sessualità, ha lanciato l’allarme giovanissimi: “Quella di oggi è una generazione che vive le prime esperienze di sessualità quasi solo tramite internet. Questo dà un imprinting privo di un vissuto reale, che non tiene conto di sensorialità e affettività. Su 500 ragazzi presi in esame, il 50% ha dichiarato di guardare filmati almeno due ore a settimana e di ricorrere all’autoerotismo più di 30 volte al mese. La conseguenza è che il 25% del campione soffre di eiaculazione precoce e non cerca più vere esperienze sessuali.

il parere di un uomo di spettacolo

L’attore Gianmarco Tognazzi, tra ironia e verità, dice la sua, senza tanto girarci intorno: “Su YouPorn vado a cercare gli italiani che si filmano e pubblicano tutto, perché mi incuriosisce sapere chi sono i matti che si espongono così. Mi fanno ridere e mi eccitano anche. Ci tengo a dirlo perché poi alla fine la pornografia a questo serve: masturbarsi. Pratica di cui sono un grande sostenitore. Credo sia fondamentale per se stessi e per la coppia, visto che la preferisco al tradimento. Sono così esperto della materia che prossimamente farò uno spettacolo teatrale intitolato Chiodo fisso.

e i politici?

Lo stesso chiodo fisso devono averlo ben piantato in testa i 650 parlamentari inglesi di Westminster che, in un anno, hanno tentato poco più di 300.000 volte di accedere a siti porno. (dati ricavati da fonte governativa).
Per ora un record mondiale, visto che non ci sono dati sugli altri Parlamenti. (quelli relativi agli italiani seduti a Montecitorio e a Palazzo Madama, forse è meglio non conoscerli …).

Arturo Casalati

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!